mercoledì 1 aprile 2009

Paganesimo

PAGANI COME E PERCHE'
I PAGANI DEI SECOLI LONTANI
Pagano è un termine dispregiativo utilizzato dagli antichi romani per indicare l'arretratezza delle popolazioni rurali rispetto a quelle urbane. Nelle campagne i culti precristiani furono sostituiti dal cristianesimo più tardivamente; perciò pagano si disse a e di chi ancora si attardava nelle religioni precristiane (N.B. in alcune valli interne alpine e della Scandinavia fino a tutto il XVI secolo dell'era volgare!). Si trattava dunque di persone che, come gli Elleni, praticavano ancora il culto olimpico e per questo furono brutalmente trucidati dai cristiani, ma anche di persone che seguivano culti di remota origine fenicia, egizia, celtica, gallica, ecc..., tutti accomunati dal politeismo e da una notevole capacità di contaminazione reciproca.

I PAGANI IERI
La psicologia analitica junghiana, dando centralità al sé del soggetto, dissociandosi dal dualismo connaturato al pensiero occidentale e giudaico-cristiano, mirando piuttosto a un'integrazione del "male" nella personalità, confidando nei saperi trascendenti e interessandosi di religioni e filosofie orientali, aprì la cultura occidentale a una ricerca di spiritualità che non fosse sottomissione all'autorità, bensì liberazione, anche sessuale. Il neopaganesimo comparve poi come elemento culturale del nazismo; si trattava di una legittimazione del pangermanesimo fondata sull'antica tradizione degli dei del Walhalla. In Italia molti leghisti si dichiaravano pagani di tradizione celtica; alcuni hanno seguito corsi in Islanda per diventare pagani di tradizione nordica; oggi sembrano di nuovo quasi tutti cattolici. I pagani del di oggi si dissociano da nazifascisti e da leghisti; anzi ritengono che essi non appartengono veramente allo universo pagano, perché non professano il rispetto di ciascuna forma di vita, della diversità e delle libere scelte di ciascun essere umano. Si dissociano altresì dalle sette sataniste, giacché satana è creatura cristiana, frutto del dualismo bene-male che si intende neutralizzare e superare.

I PAGANI OGGI
Il recupero attuale della parola "pagano" è basato sul principio detto "empowerment", utilizzato nel XX secolo dai negri del Nordamerica, dai gay, dalle lesbiche e altri gruppi minoritari vittime di dileggio sociale; si trasforma cioè in elemento di orgoglio e forza ciò che per altri è motivo di disprezzo e derisione (il colore della pelle, l'orientamento sessuale, la religione, ...). I pagani di oggi sono molto eterogenei; si potrebbe parlare addirittura di religioni personali. Dove un'antica religione animista-politeista è ufficiale, come lo SHINTO in Giappone, questa tende spesso a essere frammentata in numerose sette, di origine anche recentissima, e comunque il culto effettivo risente fortemente delle attitudini personali di chi lo pratica, sia nella frequenza, sia nella scelta delle divinità maggiormente venerate. Protagonista è dunque il/la praticante. Altra caratteristica comune a tutti i gruppi pagani è l'assenza di dogmi, cioè di scritture sacre che costituiscono verità non assoggettabile a giudizio. Le tre grandi religioni monoteiste sono dette "del libro" proprio per l'indiscutibilità delle sacre scritture, alle quali il/la credente deve solo obbedire. Il buddismo invece, che pure ha una letteratura sacra, non le dà questo valore; basti pensare che leggere l'intera biblioteca di un tempio o farla solo ruotare di 360° (è montata su un perno) ha lo stesso valore. Le religioni politeiste sono infatti di solito basate sulla conoscenza trascendente, che si acquisisce in particolari stati emozionali e dalla quale si viene illuminati. Se proprio si vogliono riassumere i punti comuni dei vari culti pagani contemporanei si può dire che:
- è richiesto il rispetto per ogni entità vivente o non vivente; si faccia in modo che le scelte di ciascuno/a si improntino a tale principio;
- la divinità è immanente, è presente tra noi, non vive in un mondo separato; si trova nei fenomeni astronomici, geologici, biologici...
- politeismo vuol dire pluralismo; non si è sudditi di un dio-sovrano unico; ci si appella anzi alle divinità che sembrano più corrispondenti alle nostre attitudini personali, come si fa nei sistemi democratici scegliendo i nostri rappresentanti politici.
Volendo storicizzare, si può dire che c'è una certa empatia tra paganesimo e:
- ambientalismo; il culto di Demetra, di Gea e simili gli è connaturato; molti italiani hanno conosciuto Erena Rangimarie Rere Omaki, una principessa Maori grazie a iniziative di associazioni ambientaliste, femministe o pacifiste;
- movimento per lo sviluppo etico e sostenibile; molti contestatori a Seattle si riconoscono nella tradizione Wicca;
- movimento per la liberazione sessuale; la percentuale di queer tra i pagani è decisamente alta.


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