martedì 26 gennaio 2010

Tutti i ragazzi di Bob in una collezione inedita di immagini

"Bob's World" è il volume edito da Taschen che raccoglie le immagini scattate da Bob Mizer, il fotografo che ha sdoganato il nudo gay negli Usa. Molti gli inediti.

Nonostante la botta d'arresto rappresentata dalla diffusione del virus HIV, dagli anni '60 a oggi la cultura gay, intesa come l'insieme delle espressioni dell'identità omosessuale, si è andata affermando a più livelli. Così, se una volta i libri che celebravano l'erotismo gay e la sua storia potevano essere recuperati solo in qualche rara libreria gay, oggi - grazie anche alla globalizzazione e alla distribuzione internazionale - diversi titoli dedicati all'illustrazione a alla fotografia gay stanno iniziando a fare presenza fissa anche nelle librerie di varia mediamente fornite. Fino a qualche anno fa sarebbe stato impossibile vedere nelle librerie Mondadori o Feltrinelli i lavori di Tom of Finland, antologie di foto omoerotiche, monografie dedicate a fotografi cult come James Bidgood o addirittura raccolte dedicate alle taglie forti dal titolo "The Big Penis Book".

Oggi, invece, è proprio quello che sta accadendo, e l'affermarsi di questa tendenza sta sicuramente dando un nuovo contributo allo sdoganamento dell'omoerotismo e, per estensione, dell'omosessualità in generale. Tra le altre cose la Taschen sta dando un contributo supplementare inquadrando le sue antologie e monografie a tema gay in un contesto di recupero di autori storici con cui, almeno in parte, sta facendo conoscere a paesi come l'Italia una storia dell'omoerotismo che ai più era del tutto ignota. In questo senso acquista un particolare valore “Bob's World”, la recente monografia dedicata alla vita e alle opere del fotografo statunitense Bob Mizer (1922-1992), vero e proprio pioniere dell'erotismo gay. Negli anni '50, in un clima e in un'epoca in cui valorizzare l'immaginario gay era davvero rischioso, scelse di seguire la sua indole e le sue aspirazioni.

Infatti fondò un'agenzia fotografica che ufficialmente si occupava di ritrarre culturisti e atleti (l'Athletic Model Guild), ma che in realtà realizzava scatti che ammiccavano prevalentemente al pubblico gay, e che poi rendeva disponibili tramite i suoi cataloghi periodici (ovvero la rivista per corrispondenza Physique Pictorial). Dagli anni '50 ai primi anni '90 i suoi scatti hanno seguito l'evoluzione dell'immaginario gay e dell'evoluzione dei costumi (passando dai primi castigati modelli in tanga ai nudi integrali, dalle lotte greco romane ai rapporti sessuali veri e propri), anche attraverso una lunga serie di filmini che possono annoverarsi come i precursori dei moderni video hard.

Per questo Bob Mizer ebbe guai con la legge almeno in due occasioni, ma ogni volta riprese a seguire la sua vocazione, aiutando come minimo tre generazioni di omosessuali americani (e non solo) a prendere coscienza dei propri desideri e contribuendo a rinnovare l'immagine stessa degli omosessuali (sempre più maschili, sportivi e sorridenti). Tant'è che il debutto di Tom of Finland è avvenuto proprio su Physique Pictorial. Non è la prima volta che Bob Mizer viene celebrato (gli è stato dedicato anche il documentario "Beefcake"), ma è la prima volta che gli viene dedicata una monografia così lussuosa e ricca di contributi inediti.

Dalle interviste a chi ha lavorato con lui agli estratti dei suoi diari, e in allegato c'è persino un DVD che ripercorre la storia di Bob Mizer attraverso una selezione dei suoi filmini. Tuttavia è anche la prima volta che le foto a colori di Bob Mizer vengono riproposte in un formato così grande e prestigioso, rendendo ancora più interessante l'esplorazione di quattro decenni di immaginario gay attraverso i volti e i corpi dei suoi modelli.

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