Nel mare magnum di fatti e fuffa, che ha invaso le redazioni sotto forma di cartelle stampa targate Festival del Cinema di Roma, c’è una piccola chicca, sfuggita ai più. Una perla destinata a far scandalo, quando verrà mostrata in tutta la sua verità e violenta crudezza. E’ la storia di un amore vissuto in una cornice proibita e proibitiva: quella dei neonazisti. “Brotherhood”, titolo originale Broderskab, è il lungometraggio d’esordio del danese Nicolo Donato, classe 1974, e sarà presentato nella selezione ufficiale del concorso di Roma, il 21 ottobre. Racconta la storia di Lars, giovinastro che lascia l’esercito e decide di entrare a far parte di un gruppo di neonazisti. Gruppo intento ad organizzare raid punitivi contro arabi e omosessuali, i due target preferiti. La fratellanza impone un apprendistato fatto di lezioni di vita quotidiane ispirate al “Mein Kampf”, libro-Bibbia dei nazi. E in questa fase iniziale, a Lars viene affiancato Jimmy, una sorta di guida e mentore, che avrà il compito di metterlo alla prova e seguirlo nel cammino verso la corretta nazitudine. Ma tra i due accade l’imprevisto: scoppia la passione. Carne e sentimento, per un amore combattuto e combattente, che verrà vissuto in segreto e nel silenzio di gemiti soffocati. Lars inizierà a prendere le distanze dal gruppo (qui un clip), in particolare dai diktat razzisti e omofobi dei suoi compagni e dei capi. I due amanti saranno di fronte ad un bivio: continuare a rimanere “fratelli”, nel nome dell’ideologia, o seguire i propri sentimenti “impossibili? La scelta sarà una lama che scorre nella carne.
Brotherhood è solo uno dei film a tematica Glbt che, quest’anno, “coloreranno” le sale del Festival romano, e cercheranno di scuotere la platea. E, anche se ormai quando parlo di lei mi sento un Sandro Bondi berlusconiano virtual, il merito è tutto di Piera Detassis, anima e direttrice dell’evento, da sempre attentantamente incuriosita dal filone. Una scelta coraggiosa – così tanto che verrebbe voglia di definirla una sfida.
Neonazi gay. Mi chiedo se anche dalle nostre parti siano una specie “rara”.
Fonte: River
Neonazi gay. Mi chiedo se anche dalle nostre parti siano una specie “rara”.
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