mercoledì 12 agosto 2009

Un giorno qualunque a Taormina

Come ogni anno, d'estate, da tre anni a questa parte, passo qualche giorno a casa del mio amico N. Come ogni anno, rimango spesso perplesso e a volte sorpreso di quello che ti riserva Taormina d'estate. Infatti la perla della Sicilia d'estate è spesso il centro degli eccessi e della vita mondana gay e non solo. E' il centro di molte attività culturali, come per esempio concerti o spettacoli teatrali (celebre L'Aida che viene data in questi giorni al Teatro Greco). Pur conoscendo molto bene Taormina e i suoi eccessi, quest'anno c'è qualcosa di diverso in me o in Taormina, non saprei. Mi da quasi fastidio questa vetrina a cielo aperto che si svolge tra le strade (in particolare il corso principale) della città. Alla faccia della crisi...
Come sempre è possibile ammirare ragazzi e ragazze letteralmente griffati dalla testa ai piedi, sguardo vuoto e passo sicuro affrontano il corso come fossero al centro di una specie di passarella che si svolge in mezzo alla folla. Penso a quello che mi accade intorno, le nuove genarazioni o i figli dei ricchi non percepiscono la crisi, neanche si chiedono cosa sta succedendo in Italia o nel mondo. Il loro passo incede sicuro di sè, aggrappati alla borsetta griffata o rinchiusi dentro un abitino o una maglietta dell'ultimo stilista in voga.
Non è raro vedere donne che arrivano in spiaggia come madonne ingioiellate, e con la borsa firmata che contiene un barboncino.
Tutto ciò mi divertiva non poco negli scorsi anni, adesso questo mi fa quasi vomitare.
In tutto ciò il mio pensiero va ad un padre comune che ogni giorno porta il figlio paraplegico al mare, con enorme difficoltà lo tiene in braccio, e lo fa galleggiare in mare accarezzandolo e baciandolo, quasi fosse la cosa più preziosa che abbia al mondo.

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