mercoledì 15 aprile 2009

Gay Chat

Le gay chat sono l'ultima forma di conversazione tra gay? E' mai possibile che una grande fetta del tempo che si passa nelle gay chat sia assolutamente un clichè ripetivo e a volte noioso? Ho passato molto tempo nelle chat e nei vari social network, ne conosco perfettamene i meccanismi, potrei dire di avere conosciuto migliaia di uomini virtualmente, alcuni di loro anche dal vivo, con alcuni sono stato a letto, con altri un caffè o una birra. Il mondo della chat è un universo parallelo, un mondo di illusionisti e di beffardi. Si trova di tutto, ragazzi in cerca di amore, di flirt, del principe azzurro, uomini sposati che trafficano per una sveltina, uomini disillusi, che ormai sono perfettamente oleati e a loro agio nel meccanismo della chat, sicuri di sè, vanno subito al dunque e sanno quel che vogliono. La chat ti consente l'anonimato, ti consente di essere chiunque tu voglia e di apparire nel modo più o meno esatto che l'interlocutore si aspetta. E certi giorni hai uno spirito diverso, ci credi quasi che dalla chat possa nascere un flirt, un vero amore, che ti faccia abbandonare quel mondo virtuale fatto di password, login, profili, visite e messaggi. Pensi che dietro a quelle stupende foto da figo si nasconda una bella persona, e pensi che esista l'uomo giusto per te. La chat ti illude e non te ne accorgi, ti svia completamente dalla realtà, ti proietta in una sub-realtà, fatta di anonimato, messaggi vibrati, telefonate sottovoce, chilometri silenziosi, luoghi a volte bui, dove consumare il sesso come fosse un panino al fast food, prima di partire per il tuo volo all'aeroporto, e quel volo a volte vuoi che arrivi subito, per proiettarti nella vita reale, tanto vituperata, ma in alcuni casi molto meglio di quel sesso virtuale e di quei fantasmi che compaiono nella tua vita, con pantaloni abbassati e orgasmi imploranti. Io conosco molto bene le chat, ne conosco tutti i meccanismi. Sono perfettamente a conoscenza di ogni mossa del mio nemico-amico, posso mollare il mio partner con i pantaloni abbassati e l'uccello di fuori, con una erezione ai suoi massimi livelli solo perchè scopro che lavora in vaticano, e aprire la porta e lasciarlo li seduto sul sofà, che ancora si chiede il perchè del mio andare via da lui. So perfettamente quando è il momento di tirarsi indietro, della ritirata, e quando è meglio stare a casa a leggere un buon libro o vedere un bel film. In fondo usare la chat è come consumare lattine della tua bibita preferita, quando vedi che la finisci la butti via, cancelli i numeri di telefono, ormai avete fatto sesso, e lui non ti serve più. E se la bibita non ti piace o pensi possa essere scaduta, la butti via, senza pensarci due volte, perchè questo è il consumismo, sponsorizzato dalle varie chat. I gay consumano corpi e li buttano via quando non servono più. Io ho imparato a fare lo stesso, conosco molto bene le chat e tutti i suoi meccanismi. Bisogna mangiare in fretta il nemico, prima di venire mangiati ed essere gettati via.

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