giovedì 29 aprile 2010

La mostra "Baci rubati" finirà al Parlamento Europeo


Ciò che a Bergamo non piace, sbarca a Bruxelles. Ciò che il sindaco Franco Tentorio e la sua giunta di centrodestra, dicono essere causa di offesa alla sensibilità e ai sentimenti di una parte significativa dei bergamaschi, entrerà dalla porta principale del Parlamento Europeo dove verrà esposta a favore di pubblico ed eurodeputati. A volerla in quella prestigiosa sede è l’ex sindaco di Gela, Rosario Crocetta, omosessuale dichiarato ma soprattutto conosciuto per la sua battaglia personale contro la mafia gelese, tanto da essere stato costretto a vivere sotto scorta. Oggi Crocetta è uno stimato parlamentare europeo e ieri, quando è venuto a conoscenza del rifiuto da parte del sindaco Tentorio, si è messo immediatamente in contatto con gli organizzatori dicendosi stupefatto per quanto accaduto.

“L’iniziativa - si legge in una nota dell’eurodeputato - nasce dalla necessità di affermare il diritto alla libertà di espressione degli orientamenti sessuali di tutti i cittadini, contrastato di fatto dall’Amministrazione di Bergamo. Sarà anche l’occasione per discutere a Bruxelles sui diritti degli omosessuali e sullo stato della legislazione in Europa in materia di diritti civili. Sono stupefatto per quanto accaduto - prosegue Crocetta -, che tanta attenzione per i baci dei ragazzi e delle ragazze andrebbe invece destinata ai tanti “baci”, questi sì preoccupanti, che alcuni settori deviati dell’imprenditoria si scambiano con i mafiosi. Passa anche quasi come normale il fatto che a Ponteranica (Bergamo) sia stata cancellata la denominazione della Biblioteca Comunale dedicata a Peppino Impastato, eroe siciliano ucciso dalla mafia”.

D’accordo con l’eurodeputato si è detto Luca Pandini responsabile di Arcigay di Bergamo. Difficile comunque pensare che in Italia non si possano fare mostre a tematica omosessuale. Suscitò polemiche nel 2007, la mostra “Vade Retro” bocciata dal sindaco di Milano, Letizia Moratti che la giudicò blasfema, pornografica, lesiva dei valori religiosi che la città intendeva tutelare. Ci fu un bel battibecco tra lei e l’allora assessore alla Cultura, Vittorio Sgarbi che, secondo qualcuno fece di più: acquistò, pare, l’opera raffigurante il Papa e tacciò la Moratti di avere un’estetica dell’800.

Ora, quei baci andranno all’estero e, qualcuno si chiederà cosa ci sia di scandaloso in un bacio tra due uomini, due donne, e individui di sesso opposto. Si scoprirà che quel che non piace è l’affetto omosessuale, le manifestazioni d’amore tra soggetti dello stesso sesso. C’è da preoccuparsi che ancora oggi l’arte venga censurata; essa alla porta se ha connotati omoaffettivi. Grave per questo la posizione dell’Amministrazione bergamasca, così come fu grave la decisione del sindaco di Milano, lasciando basiti non solamente i cultori di arte, ma credo molti loro cittadini, abituati quotidianamente a visionare baci per strada, nei locali, ovunque un uomo e una donna si amino. Ma se a farlo sono due dello stesso sesso, qualcosa si inceppa, diventa inaccettabile alla morale pubblica, e in quel caso, si può ricorrere alla derisione, alla censura, allo spregio. Ipocriti!

Grazie onorevole Crocetta.

Fonte: queerblog


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