venerdì 16 ottobre 2009

Victor Noir

Victor Noir, nome d'arte di Yvan Salmon, giornalista rivoluzionario nella Parigi preoccupata (giustamente, possiamo dire a posteriori) dalla guerra prussiana del 1870. È forse uno dei morti più celebri di Parigi, anche se la fama non gli deriva particolarmente dagli articoli scritti nel corso della breve vita: venne ucciso appena ventiduenne, proprio alla vigilia delle nozze, per mano di un rissoso parente di Napoleone III. Per l'esattezza da Pierre-Napoléon Bonaparte, che ritenutosi offeso da un articolo del giornale La Marseillaise, in una camera della rue d'Auteuil attendeva Victor Noir e un collega, ovvero i padrini del giornalista che aveva sfidato a duello. Ma le cose si misero male, il Bonaparte collerico si mise a litigare con i due padrini e non esitò a prendere una rivoltella e a sparare. Uccidendo il povero Victor e mettendo in fuga l'altro testimone.

I funerali del giovane, assurto malgré lui al ruolo di vittima della tirannia, furono accompagnati da tumultuosi moti antibonapartisti che segnarono "l'inizio della fine" del Secondo Impero. E dopo la disastrosa sconfitta di Sedan, con l'avvento della repubblica (la terza, ad essere pedanti), le spoglie del povero Victor Noir furono portate al cimitero Père Lachaise dove la tomba è tuttora facilmente riconoscibile per il monumento bronzeo che raffigura in modo commovente e realistico il corpo ormai esanime del giornalista.

Troppo realistico, forse. A parte il volto del giovanotto, viene particolarmente apprezzato dalle passanti un particolare "fisico" della statua che le leggende metropolitane promuovono presto a portafortuna. Già, pare che il "contatto" con la virilità della statua sia molto beneaugurante per le fanciulle in cerca di marito. E lo scultore ha decisamente enfatizzato la potenza giovanile di Victor, forse per un'onoreficenza alla memoria del giornalista; o come dicono altri per eccesso di realismo, perché pare che il cadavere di Victor, che come si è accennato era alla soglia del matrimonio, fosse effettivamente... uhmmmm... diciamo pronto all'assalto amoroso.

E se nei tempi passati l'indecente gesto scaramantico sopra accennato si limitava al delicato e discreto sfiorare delle dita sul metallo, ai giorni nostri la pratica ha assunto connotazioni hard da lapdance, con conseguenze deleterie per il metallo della statua e per lo spirito di molti visitatori del cimitero.
Ragion per cui, le autorità cimiteriali hanno recintato la tomba del romantico e sfortunato Victor, esponendo anche minacciosi cartelli di "divieto di strofinamento indecente".

Povero Victor. L'unico omaggio che posso offrirgli (con una spruzzata di invidia per la sua notevole vita sessuale post mortem...) è una foto, souvenir di una vacanza parigina risalente a due mesi addietro, con la quale lo ricordo senza transenne e con i pantaloni non ancora del tutto corrosi dalla passione delle visitatrici...

(Per la cronaca, l'omicida Pierre-Napoléon Bonaparte in seguito venne processato, ma grazie al proprio cognome se la cavò con una ammenda. E per sicurezza, visto come si stavano mettendo nel frattempo le cose per la Francia e per i Bonaparte, si rifugiò "esule" in Belgio.)

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