martedì 7 luglio 2009

Mio fratello è figlio unico

Mio fratello è figlio unico

Titolo originale: Mio fratello è figlio unico
Paese: Italia/Francia
Anno: 2006
Durata: 100 min
Genere: drammatico
Regia: Daniele Luchetti
Soggetto: Antonio Pennacchi (romanzo)
Sceneggiatura: Stefano Rulli, Daniele Luchetti, Sandro Petraglia

Interpreti e personaggi

* Elio Germano : Antonio "Accio" Benassi
* Riccardo Scamarcio : Manrico Benassi
* Luca Zingaretti : Mario
* Angela Finocchiaro : Amelia
* Anna Bonaiuto : Bella
* Claudio Botosso
* Ninni Bruschetta
* Ascanio Celestini : Padre Cavalli
* Diane Fleri : Francesca
* Massimo Popolizio : Ettore
* Vittorio Emanuele Propizio : Accio a 13 anni
* Alba Rohrwacher : Violetta Benassi
* Pasquale Sammarco

« Perché un fascista, in famiglia, fa sempre comodo...Un po' come un dottore. »

Mio fratello è figlio unico è un film diretto da Daniele Luchetti, ispirato al libro di Antonio Pennacchi Il fasciocomunista. Lo scrittore, però si è dissociato dal film, sostenendo che soprattutto nella seconda parte siano state tradite le sue reali intenzioni.

Il film, uscito nelle sale italiane il 20 aprile 2007, ha partecipato con successo alla sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes 2007, dove il pubblico in sala gli ha riservato un lungo applauso.

Questo film è riconosciuto come d'interesse culturale nazionale dalla Direzione Generale per il Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali italiano, in base alla delibera ministeriale del 30 maggio 2005.

Il titolo trae il nome dall'omonima canzone di Rino Gaetano.

Trama

Il film, ambientato tra gli anni '60 e '70, racconta dei fratelli Benassi, Antonio, detto Accio (Elio Germano) e Manrico (Riccardo Scamarcio).

Accio, dodicenne,entra in seminario. Il sogno da bambino è quello di aiutare gli "ultimi". Accio capisce dopo poco che il seminario non è la sua vita, e torna a Latina. Iniziano i primi contrasti con la famiglia. Fa amicizia con il venditore ambulante di tovaglie del quartiere, Mario, che gli insegna cosa sia il fascismo. Accio, che non è molto più che un ragazzino ribelle, si iscrive al Movimento Sociale Italiano. Suo fratello maggiore, Manrico, è sempre occupato nelle battaglie degli operai. Lavora in fabbrica, fa parte della sezione comunista e organizza spesso scioperi, occupazioni e manifestazioni, spesso scontrandosi con Accio e i suoi compagni di partito. Manrico ha una relazione con una sua compagna di politica, Francesca. Con questa Accio instaura un rapporto di amicizia.

La fede nel fascismo di Accio inizia a vacillare quando blocca Mario e gli altri suoi "amici", decisi a bruciare l'auto di Manrico. La rottura definitiva avviene in occasione di un concerto, durante il quale irrompe un gruppo di fascisti. I rapporti tra Manrico e Accio però si interrompono quando quest'ultimo assiste alla morte di Mario, in realtà vittima di un attacco cardiaco e sulla cui morte nessuno indaga. Accio tuttavia scappa. Dopo un anno passato presso una famiglia, Francesca passa a prendere Accio, chiedendogli di aiutarla ad accudire il figlioletto avuto da lei e Manrico, Amedeo, che il padre non visita da due anni. Accio si rifiuta e per più di un anno di suo fratello e di Francesca non sa nulla.

Un giorno Manrico chiama il fratello, chiedendogli di portargli a Torino i soldi che troverà nascosti nell'armadio, rapinati anni prima sparando al suo datore di lavoro. Arrivato a Torino, Accio chiama Francesca che però butta immediatamente giù il telefono, ma è troppo tardi perché la linea è infatti intercettata dalla polizia, in cerca di Manrico. Dopo un breve inseguimento, Manrico viene ucciso da due poliziotti, e Francesca viene arrestata.

Accio torna a Latina con il piccolo Amedeo. Una notte Accio si introduce nel municipio alla ricerca del fascicolo con le persone assegnatarie delle case popolari. Accio chiama tutti gli assegnatari, compresa la sua famiglia, e li chiama all'occupazione delle nuove case.

La scena finale mostra Accio che guarda il tramonto sul mare dal terrazzo della nuova casa, con un sorriso sulle labbra. Girandosi, ammicca a se stesso bambino. Finalmente Accio ha trovato la serenità, non seguendo (o meglio, lasciandosi trasportare) dagli ideali del fascismo o del comunismo, ma seguendo il sogno altruistico di un bambino, ovvero quello di "aiutare gli ultimi".

Premi

Il film ha vinto il premio come miglior film italiano, ex-aequo con Caos calmo, nella sesta edizione degli Italian Online Movie Awards, il Globo d'Oro della stampa estera in Italia come miglior film ed un David di Donatello per la miglior sceneggiatura.

* 5 David di Donatello 2007: miglior sceneggiatura, attore protagonista (Elio Germano), attrice non protagonista (Angela Finocchiaro), montaggio, suono in presa diretta
* 4 Ciak d'oro 2007: miglior attore protagonista, montaggio, scenografia, costumi
* Festival del Cinema Europeo di Siviglia: Giraldillo de Plata Secciòn Oficial
* 1 Ioma 2008:Miglior film italiano in ex equo con Caos calmo.

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