sabato 2 maggio 2009

Another Country (1984) - La Scelta

Trama: Mosca, anni Ottanta. Guy Bennett (Rupert Everett), ex spia inglese al servizio del KGB, in un'intervista concessa ad una giornalista americana, ricorda gli anni della sua giovinezza in un esclusivo college nell'Inghilterra degli anni Trenta. La storia si sposta là, dove vige una severa gerarchizzazione e dove il sogno massimo di ogni studente è di diventare un "dio", che garantisce un'assoluta superiorità sugli altri. Inoltre nel college sono diffusissimi i rapporti sessuali fra gli allievi, mascherati però al massimo ed ufficialmente condannati, tanto da far impiccare un ragazzo scoperto da un professore con un altro studente. Lo stesso Guy si innamora teneramente, corrisposto, di uno studente più giovane, James Harcourt (Cary Elwes). Il suo migliore amico è Tommy Judd (Colin Firth), infervorato di marxismo. Guy vive la vita del college con anticonformismo, senza preoccuparsi, a differenza degli altri, delle rigidissime convenzioni ma i suoi atteggiamenti trasgressivi gli inimicano le simpatie di tutti. Una prima volta placa il desiderio di rivalsa dei compagni e riesce a farla franca, minacciando di rivelare pubblicamente i suoi passati partner, ma non può fare niente quando un suo biglietto per James è intercettato: dovrà subire una dura punizione corporale, rinunciando alla prospettiva di diventare un "dio". Proprio da questa delusione nascerà l'odio di Guy per la cultura inglese ed il suo tradimento politico, mentre Tommy si immolerà ai suoi ideali nella guerra civile spagnola.

Il film si rifà ad una pièce teatrale di successo, interpretata dallo stesso Everett, ispirata alla vita di Guy Bennett, spia che fece epoca negli anni della Guerra Fredda.

Si sviluppa lungo due dinamiche principali. La prima è che il tradimento di Guy verso il proprio paese nasce come reazione verso un ordinamento di rigide ed ipocrite tradizioni, che trova proprio nel microcosmo del college, culla dei rampolli che diventeranno la futura classe dirigente inglese, la sua esaltazione. Tutto ciò lo porterà a optare per un'utopia, un altro paese ("another country") dove, almeno teoricamente, vige la tanto sognata libertà ed un livellamento che si oppone a quella società gerarchizzata, quasi castale.

La seconda è che l'omosessualità di Guy si giustifica - cosa su cui il film insiste - sui suoi guasti familiari ed in particolare sull'assenza della figura paterna. Due punti di vista, evidentemente, con cui non si deve necessariamente essere d'accordo, al contrario, e che confluiscono in un discorso non sempre organico e fluido.

In una vita collegiale dove i rapporti tra i ragazzi sono usuali, l'omosessualità è per Guy il mezzo politico per capire la propria visione del mondo e, contemporaneamente, è ciò che poco alla volta scava un fossato tra sé e gli altri, compreso Tommy il quale, imbevuto di liriche utopie, di fatto si dimostra come gli altri. Lì Guy coltiva la speranza di diventare un "dio", facendo trionfare una diversa politica ma, punito e privato di quella speranza, coltiverà il suo odio.

E' proprio nella descrizione del college (luogo tipico di molti film gay, si pensi a Zero in condotta o If...) e di un insieme bizzarro di dandysmo e repressione, di cricket e ribellione che il film - comunque troppo patinato e privo di reale mordente - trova i suoi momenti più belli, in un'atmosfera carica di suggestioni, anche per la seducente fotografia: ai luoghi bui del college si contrappone la visione degli spazi aperti e dei laghetti dove si consuma la struggente dolcezza dell'amore tra Guy e James (il delizioso Cary Elwes), unici momenti di un film che non trova mai momenti di aperto erotismo.

Molto bravi Firth e Everett, che qui iniziò la sua carriera filmica.


Nessun commento:

Posta un commento