domenica 22 marzo 2009

Filosofia dello sci

La filosofia dello sci è ben precisa, la capisco ogni giorno di più. Praticando questo sport-passatempo senza una ragione precisa, giusto per riempire i pomeriggi della mia esistenza noiosa e banale, dopo svariate vicissitudini mi trovo qui a parlarne. Ho sempre preso in giro i fanatici dello sci, ho sempre pensato che fossero folli a vestirsi con quelle tute ingombranti e quegli scarponi che ti rendono goffo, per non parlare della fatica di camminare con gli sci in spalla e le racchette che ti penzolano. Ma oggi la penso in un modo diverso, lo sci è divertimento, è stare a contatto con la natura, è guardare tramonti mozzafiato e cime innevate immutate nei secoli. Lo sci è commovente, piangi di gioia, nel vedere che la natura è magnifica, imperturbabile, fiera, per lei noi siamo passeggeri e ci deride, sa che alla fine è sempre lei la più forte. Ho amato la carica adrenalinica della discesa, ho amato il silenzio assoluto delle vette, il cielo nitido e terso, il sole che ti bacia il viso quasi fosse un innamorato premuroso. La musica della discesa, la lama dello sci che stride contro il pendio innevato, quel taglio inferto con forza lungo la discesa, calibrato con i colpi di tallone e il movimento deciso del bacino e delle spalle. Mentre discendi lungo il pendio, sai che non puoi più tornare indietro e che quando punti la racchetta con decisione è arrivato il momento di curvare, nello sci devi essere deciso e determinato, non si cambia idea. Lo sci è una metafora della vita per me, la discesa non è mai uguale alla precedente, e come nella vita una volta che decidi di prendere un percorso non si può tornare più indietro, e certe curve, certi percorsi sono dei veri e propri salti nel buio. Lo sci mi insegna ad essere determinato, a non avere paura, e ad andare avanti. Proprio come oggi, che nel turbinio della discesa mi sono ritrovato in cima ad una pista nera e ripidissima... unica via per raggiungere valle. Nello sci non si torna indietro e stare li in cima senza avere il coraggio di scendere non fa altro che metterti ansia e farti tremare le ginocchia dalla paura... Nello sci si guarda avanti, dritto di fronte a te, e non ci si ferma. Se ti fermi a metà pista ripida puoi non trovare il coraggio per scendere giù, e allora devi divorare il pendio, prendere a morsi le curve, devi essere tu più forte della montagna, e con decisione, con determinazione, scendere a valle, curvare calibrato, sentire la lama che ferisce il pendio. Mors tua vita mea. Lo sci è come la vita di tutti i giorni.

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