mercoledì 25 febbraio 2009

Il futurismo a milano

A febbraio 2009 (il 20 per essere più precisi) sarà celebrato il centenario della pubblicazione del Manifesto del futurismo firmato da Filippo Tommaso Marinetti. La città di Milano fu la culla e il centro propulsore del movimento futurista e per celebrare la ricorrenza saranno dedicate a questo movimento artistico tre grandi mostre, diverse iniziative tra arte spettacolo, musica, incontri ed eventi che animeranno la città lungo tutto il 2009.
Cinquant’anni fa moriva Giacomo Balla, uno dei firmatari del Manifesto dei pittori futuristi. L'ultima retrospettiva dedicata all'artista torinese è stata organizzata ben tretasette anni fa a Roma, nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna e un anno dopo, nel 1972, passò in misura più ridotta al Musée d’Art Moderne de la Ville di Parigi.
Fino al 2 giugno, al primo piano di Palazzo Reale, sono esposte 200 opere, tra olii, acquarelli, disegni, assemblaggi, sculture, fotografie e documenti, che raccontano il trentennio più importante della lunga carriera dell’artista, quello che va dal 1900 al 1929. Il lavoro dei curatori, Giovanni Lista, Paolo Baldacci e Livia Velani, si è concentrato sulle opere del periodo prescelto per offrire al pubblico una mostra completa che illustra e spiega le diverse fasi della ricerca artistica di Balla.
La cultura milanese e lombarda si è sempre identificata più in Umberto Boccioni, l’altro grande futurista, e ha tenuto in minor conto la ricerca e l’originalità di Balla. Il pittore torinese entra a posteriori nel futurismo, quando il programma della nuova pittura è già stato formulato da Boccioni in nome di un divisionismo del colore e della forma messo al servizio dei nuovi temi della modernità: la velocità, la macchina, la vita urbana, i moti sociali. Divisionismo e visione fotografica, Analisi del movimento, Ricostruzione futurista dell’universo, Arte-azione futurista e Energie e sensazioni.

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