
Certi giorni sono tremendi, ti svegli la mattina sudato, e la giornata inizia male, hai dormito tutta la notte in preda a cattivi pensieri che ti fanno sudare e girare e rigirare nel letto. A me questo accade spesso, il mio letto diventa la mia tortura, sembra quasi che mi soffoca, diventa la mia catena, e più cerco di divincolarmi più le coperte mi soffocano e mi imprigionano, e la mattina appena sveglio e digiuno vorrei solo vomitare la mia anima. Sento la disperazione che sale verso di me, sento l’aria che mi manca, e dico che devo farcela un altro giorno di più. Tutto questo non succedeva quando dormivo abbracciato a lui, e fuori poteva essere il diluvio, o il maremoto, o sommergerci la lava dell’Etna, avrei dormito come un bambino tra le braccia forti del papà. Alcuni giorni mi sento come se mi avessero amputato una parte del mio corpo, sento l’esistenza, ma non la sento viva, 7 anni sono tanti, e sono un pezzo del mio cuore. Dicono che il tempo guarisce le ferite, ma dopo 7 mesi, le mie ferite sono ancora aperte e doloranti.
E questa è la mia seduta di analisi quotidiana al costo di una connessione gprs.
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